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Referenti dei living lab, imprenditori agricoli e ricercatori promotori di tecnologie per l’agricoltura
“Irrisat è un sistema di consiglio irriguo basato su immagini satellitari. Fornisce una programmazione efficiente dei volumi e dei tempi di irrigazione in modo da garantire il minimo consumo di acqua a parità di produzione”. I vantaggi del sistema sono: informazioni meteo aggiornate; riduzione degli sprechi d’acqua e di energia; ottimizzazione della produzione e del lavoro; monitoraggio in tempo reale dello sviluppo delle colture”.
carlo.demichele@ariespace.com
“Da sempre in azienda impieghiamo le tecnologie perchè crediamo che siano essenziali in agricoltura. Irrisat è una tecnologia satellitare a portata di mano che permette di monitorare costantemente e in maniera semplice l’efficienza degli interventi irrigui, sia in termini di riduzione dei volumi di acqua utilizzata sia in termini di riduzione dei costi di coltivazione del mais”.
“Irrisat è uno strumento utile anche per i Consorzi di Bonifica in quanto fornisce la stima dei volumi irrigui e le mappe delle aree effettivamente irrigate per una efficiente gestione del servizio, ottenendo i seguenti vantaggi:
“Moondino è un robot agricolo a guida autonoma per il diserbo meccanico. Grazie al progetto Agromatech, il robot oggi è dotato di sensori posteriori e anteriori che permettono di mappare le caratteristiche del suolo durante il diserbo per raccogliere dati più precisi e fornire informazioni utili all’agricoltore anche nelle fasi di irrigazione, fertilizzazione e concimazione. In particolare i sensori posteriori consentono la rivelazione simultanea della conducibilità elettrica e della riflettanza, mentre quelli anteriori misurano il vigore vegetativo delle piante”.
tecnici@arvatec.it
“Il sensore accoppiato al trattore New Holland (gruppo CNHi) consente di mappare il vigore vegetativo di colture a filare, che consente di quantificare e rappresentare efficacemente la variabilità all’interno degli appezzamenti monitorati. Il monitoraggio si basa su due sensori ottici RGB (uno per lato) e due sensori ad Ultrasuoni (uno per lato), accoppiati a uno specifico algoritmo per la stima del vigore vegetativo. A ogni dato registrato viene associata una coordinata geografica tramite un sistema GNSS integrato nel sensore. Il sistema è inoltre in grado di comandare attrezzature VRT (Variable Rate Technology) quali spandiconcime, atomizzatori e macchine raccoglitrici, sia sulla base di mappe precedentemente prodotte, sia in tempo reale (“on-the-go”), ovvero con lettura dei dati da parte del sensore e simultaneo utilizzo dell’attrezzatura VRT“.
silvanaandrea.civiletto@cnh.com
“Vaimee si occupa di fornire soluzioni digitali per l’agricoltura. Tra queste c’è Agritwix, un tool educativo pensato per insegnare agli studenti le tecniche di irrigazione di precisione. Si tratta di un visore per la realtà aumentata che permette di immergersi in un ambiente di coltivazione artificiale ma realistico, dove lo studente deve scegliere la quantità di acqua da dare alle piante ogni giorno. Al termine della prova gli studenti ricevono un punteggio tanto più alto quanto più si sono avvicinati a soddisfare il reale fabbisogno delle piante”.
luca.roffia@vaimee.com
“Il sistema di allevamento tipico della vite per uva da tavola in Puglia è il tendone, la cui caratteristica principale è la disposizione della chioma
su un piano orizzontale continuo, sostenuta da una griglia di fili d’acciaio posta a 1.7-1.8 m dal suolo. Nell’ambito dello Spoke 3 del Progetto Agritech, è stato progettato, assemblato e messo a punto un prototipo di rover cingolato a guida autonoma multifunzione per lo svolgimento di attività di monitoraggio in vigneti a tendone pugliesi”.
gerardo.betro@gmail.com
“Il rover realizzato si inserisce nell’attuale contesto di agricoltura di precisione sostenibile, in quanto supporta l’agricoltore nell’analisi della presenza di eventuali condizioni di stress, permettendo interventi tempestivi. L’uso delle tecnologie 5.0 è un futuro obbligato per l’agricoltura e i percorsi formativi universitari devono preparare i nuovi agricoltori e tecnici all’utilizzo di questi strumenti”
simone.pascuzzi@uniba.it
“Il prototipo è in grado di attraversare gli interfilari seguendo un percorso prestabilito, al fine di valutare la vegetazione, la fruttificazione e le caratteristiche del suolo. La valutazione di indici vegetativi è eseguita mediante l’elaborazione di immagini acquisite da una camera integrata multispettrale, pancromatica e termica. La valutazione delle caratteristiche del suolo avviene in tempo reale utilizzando i dati acquisiti da uno spettrometro a raggi gamma in grado di misurare la concentrazione di radionuclidi presenti nel suolo e/o da un elettromagnetometro montato su un supporto realizzato ad hoc, trainato dal rover”.
francesco.paciolla@uniba.it
“Irritec si occupa da sempre di innovazioni per l’irrigazione e sta lavorando su 3 grandi assi di ricerca: la gestione delle acque reflue e depurate per permettere agli agricoltori di poter utilizzare una risorsa che sennò andrebbe dispersa, in parallelo stiamo sviluppando nuovi sistemi si supporto alle decisioni per aiutare l’agricoltore a individuare il punto ottimale per l’irrigazione, l’ultimo aspetto di ricerca è sui materiali innovativi che permettono un’economia circolare tramite l’utilizzo di materiali riciclati e compostabili e materie prime innovative”.
loris.franco@irritec.com
“Una delle sfide che stiamo portando avanti è quella di applicare nuovi sistemi intelligenti ai nodi sensoriali che possono apprendere in maniera dinamica le funzioni del terreno e correggere automaticamente la calibrazione dei sensori”
nicola.rozzi2@studenti.unipr.it
“Il Bioristor è un biosensore innovativo basato su un transistor elettrochimico organico (Oect), composto da un canale e un gate realizzati con fili tessili funzionalizzati con Pedot:Pss. Impiantabile direttamente nel fusto delle piante, consente il monitoraggio in tempo reale dei processi fisiologici lungo l’intero ciclo di crescita e sviluppo. Il sensore rileva la concentrazione di ioni positivi presenti nella linfa, permettendo di individuare precocemente segnali di stress idrico, come la chiusura stomatica, la riduzione della fotosintesi e la compartimentalizzazione ionica. In applicazioni in campo aperto, come su colture di pomodoro, ha evidenziato un potenziale risparmio idrico fino al 40%. Ha inoltre mostrato una forte correlazione con indici vegetativi comunemente utilizzati e con lo stress idrico, risultando particolarmente utile per attività di fenotipizzazione. Sulla base dei dati raccolti dal sensore è stato sviluppato un sistema di supporto alle decisioni (Dss) in grado di fornire indicazioni irrigue basate sulle reali necessità fisiologiche della pianta. Le sue applicazioni spaziano dall’agricoltura di precisione alla selezione varietale. Fornisce dati continui su stress abiotici, come siccità e salinità, contribuendo allo sviluppo di varietà più resilienti. Validato su melo, vite, actinidia e patata, il Bioristor è uno strumento chiave per un’agricoltura sostenibile, efficiente e tecnologicamente avanzata”.
“La tecnologia Dedalo nasce dal gruppo di ricerca di ingegneria dell’automazione guidata dal Prof. Lorenzo Marconi dell’Università di Bologna, per operare in ambiente GPS-denied. Un punto di forza distintivo della tecnologia dedalo è il sistema di navigazione autonomo basato su sensore Lidar. Questa tecnologia, partendo dall’analisi della nuvola di punti, permette di identificare il filare destro e sinistro, garantendo un’operatività efficiente e precisa anche in ambienti privi di copertura Gps”.
dario.mengoli2@unibo.it
“Abbiamo progettato questo robot per la raccolta autonoma di frutti di pomodoro con il progetto Rimlab dell’Università di Parma, il robot in una prima fase effettua una ricostruzione dello scenario circostante per pianificare delle traiettorie che non vadano a creare delle collisioni con l’ambiente. Mano a mano che il robot si muove effettua delle scansioni nel suo circondario per continuare ad evitare ostacoli mentre si avvicina alla fase di raccolta.
Il robot utilizza diverse informazioni sensoriali ottenute dalla telecamera sia per individuare dove sono i pomodori sia per pianificare la traiettoria da attuare per raccoglierli. Tramite un algoritmo di intelligenza artificiale è possibile individuare la detection dei pomodori sulla pianta”.
rimlab.ce.unipr.it
“La piattaforma integra una base robotica mobile equipaggiata con sensori di navigazione come Lidar, telecamere ottiche, di profondità e multispettrali ed un manipolatore dotato di manipolatore e soft gripper in grado di raccogliere frutti senza danneggiarli. Il sistema realizza le seguenti funzionalità:
dario.lodirizzini@unipr.it
“Il sistema di monitoraggio e irrigazione prescrittiva Smarter, permette di gestire l’irrigazione di frutteti utilizzando una griglia di sensori potenziometrici (es. gessetti di Bouyoucos). L’utilizzo di una griglia di sensori consente di ottenere un profilo bidimensionale che indica il contenuto idrico e come questo è distribuito all’interno della porzione di suolo monitorata. Tramite tecniche di intelligenza artificiale il profilo viene raffinato stimando la quantità d’acqua presente nei punti non campionati restituendo l’immagine dell’umidità del sottosuolo monitorato”.
alex.baiardi2@unibo.it
“Partendo dal monitoraggio del terreno il sistema prescrittivo permette a un agronomo di selezionare, ed eventualmente aggiornare, il profilo ideale di umidità da mantenere. Fissata la frequenza di irrigazione, Smarter compara il profilo di umidità attuale del terreno con quello ideale, determinando, in modo intelligente, la minima quantità d’acqua necessaria per raggiungerlo. Nel fare ciò si tengono in considerazione le reazioni del terreno alle irrigazioni precedenti”.
maurizio.quartieri@unibo.it
“Si tratta di materiali innovativi da utilizzare cme substrato per i sistemi di fitodepurazione per il trattamento decentralizzato delle acque reflue domestiche. In un impianto di fitodepurazione a scala laboratoriale e in un altro a scala pilota, sono stati testati i seguenti materiali: due granulometrie di depositi piroclastici del vulcano Etna (1-2 mm e > 4 mm); un materiale sintetico basato su cenere vulcanica, un materiale di scarto proveniente da attività di costruzione e demolizione di edifici e scarti di vetro. I materiali testati hanno dimostrato di avere caratteristiche idrauliche (porosità e conducibilità idraulica) idonee per essere impiegati nei sistemi di fitodepurazione, con variazioni trascurabili dopo un anno di funzionamento. Le analisi per valutare la capacità dei substrati di ridurre la concentrazione di diversi inquinanti nelle acque reflue (efficienza di rimozione) hanno evidenziato prestazioni di trattamento molto elevate per la rimozione della sostanza organica (COD >60%), dell’azoto totale (>40%) e la riduzione di microorganismi patogeni quali E. coli (fino a 4 log10 CFU 100 mL-1). L’utilizzo di prodotti di scarto quale substrato per gli impianti di fitodepurazione, oltre a contribuire a risolvere i problemi di smaltimento, eviterebbe di prelevare materiali naturali dalle cave e di conseguenza mantenere inalterato il territorio e risparmiare sui costi di realizzazione”.
alessia.marzo@unict.it
“L’adozione di un sistema Smarter determina i seguenti vantaggi: a) risparmio idrico (fino al 40% nelle nostre sperimentazioni); b) indipendenza dalle caratteristiche pedologiche del terreno; c) aumento della qualità del raccolto grazie a una irrigazione ottimale; d) capacità di adattare l’irrigazione in base ai fenomeni atmosferici e ad attività programmate (es. fertirrigazione)”.
big.csr.unibo.it/projects/smarter/
matteo.golfarelli@unibo.it
“Dalla ricerca universitaria è scaturito lo spin-off universitario FieldRobotics che ha messo a disposizione il rover Hammerhead. Lo Spin-off collabora a stretto contatto con il gruppo di ricerca in ecofisiologia degli alberi da frutto del Prof. Luca Corelli, con il quale la tecnologia viene continuamente testata e migliorata nel dominio del monitoraggio della chioma. Ad oggi, Dedalo permette di effettuare stime delle produzioni frutticole, prevedendo dimensione e colore del frutto, nonché la produzione attesa”.
lorenzo.marconi@unibo.it
“Il sensore accoppiato al trattore New Holland consente di mappare il vigore vegetativo di colture a filare, che consente di quantificare e rappresentare efficacemente la variabilità all’interno degli appezzamenti monitorati.”
filippo.casini5@unibo.it
“Il monitoraggio eseguito tramite trattore CNHi si basa su due sensori ottici RGB (uno per lato) e due sensori ad Ultrasuoni (uno per lato), accoppiati a uno specifico algoritmo per la stima del vigore vegetativo. A ogni dato registrato viene associata una coordinata geografica tramite un sistema GNSS integrato nel sensore”.
michele.mattetti@unibo.it
“Il sistema è in grado di comandare attrezzature VRT (Variable Rate Technology) quali spandiconcime, atomizzatori e macchine raccoglitrici, sia sulla base di mappe precedentemente prodotte, sia in tempo reale (“on-the-go”), ovvero con lettura dei dati da parte del sensore e simultaneo utilizzo dell’attrezzatura VRT.”
ilaria.filippetti@unibo.it
“Il sistema di fitodepurazione a flusso superficiale per il trattamento delle acque di drenaggio agricolo, installato presso
l’azienda Agricola Marsili del Consorzio di Bonifica Canale Emiliano Romagnolo, sfrutta processi ecologici per
rimuovere diversi inquinanti, contribuendo significativamente alla tutela ambientale e alla qualità delle acque superficiali. Esteso su 0,4 ha, il sistema si
adatta a flussi idrici e carichi inquinanti variabili, tipici degli eventi metereologici estremi sempre più frequenti a causa dei cambiamenti climatici. Oltre a migliorare la qualità delle acque superficiali, questa area svolge un ruolo fondamentale nell’ecosistema locale, offrendo un habitat prezioso per diverse specie e favorendo la
conservazione della biodiversità. Inoltre, il sistema contribuisce alla laminazione delle piene, trattenendo consistenti volumi di deflusso.”
stevo.lavrnic@unibo.it
“La semplicità di funzionamento e la bassa manutenzione lo rendono una soluzione basata sulla natura facilmente replicabile in
contesti agricoli simili. I risultati, ottenuti in oltre 20 anni di attività, dimostrano un’elevata efficienza di rimozione anche in condizioni critiche (precipitazioni estreme),
rendendolo un esempio concreto di tecnologia sostenibile applicabile in agricoltura. In un’ottica di agricoltura sostenibile e resiliente, questa infrastruttura
rappresenta un valido supporto alla mitigazione dell’impatto ambientale e all’adattamento ai cambiamenti climatici.”
attilio.toscano@unibo.it
“Digivit e Darti Demo Farm sono due dei living lab “mobili” realizzati dal CNR-IBE. Le tecnologie chiave testate in questi living lab sono UAV (Unmanned Aerial Vehicle) o droni equipaggiati con sensori termici, multispettrali e iperspettrali. Sensori per il monitoraggio dell’umidità del suolo, WSN (rete di sensori wireless) e smartphone App per la stima delle rese delle colture (vite)”.
“È stata sviluppata una tecnologia che integra algoritmi avanzati di machine learning e dati satellitari multispettrali e iperspettrali per generare mappe del contenuto di azoto in colture erbacee. L’obiettivo è supportare le pratiche di agricoltura di precisione, fornendo strumenti digitali efficaci per la definizione di mappe di prescrizione della fertilizzazione”.
boschetti.m@irea.cnr.it
“Le mappe prodotte consentono una stima spazialmente dettagliata del contenuto di azoto nelle colture, contribuendo a un uso più efficiente e sostenibile dei fertilizzanti”.
candiani.g@irea.cnr.it
“La tecnologia si basa su modelli predittivi sviluppati e validati con dati di campo, e permette di fornire informazioni per adattare interventi agronomici sito specifici alle effettive esigenze delle colture, migliorando la produttività e riducendo l’impatto ambientale”.
piero.toscano@ibe.cnr.it
“Il Bioristor è un biosensore innovativo basato su un transistor elettrochimico organico (OECT), composto da un canale e un gate realizzati con fili tessili funzionalizzati con PEDOT:PSS. Impiantabile direttamente nel fusto delle piante, consente il monitoraggio in tempo reale dei processi fisiologici lungo l’intero ciclo di crescita e sviluppo. Il sensore rileva la concentrazione di ioni positivi presenti nella linfa, permettendo di individuare precocemente segnali di stress idrico, come la chiusura stomatica, la riduzione della fotosintesi e la compartimentalizzazione ionica. In applicazioni in campo aperto, come su colture di pomodoro, Bioristor ha evidenziato un potenziale risparmio idrico fino al 40%”.
michela.janni@cnr.it
“Bioristor ha inoltre mostrato una forte correlazione con indici vegetativi comunemente utilizzati e con lo stress idrico, risultando particolarmente utile per attività di fenotipizzazione. Sulla base dei dati raccolti dal sensore è stato sviluppato un sistema di supporto alle decisioni (DSS) in grado di fornire indicazioni irrigue basate sulle reali necessità fisiologiche della pianta. Le sue applicazioni spaziano dall’agricoltura di precisione alla selezione varietale. Fornisce dati continui su stress abiotici, come siccità e salinità, contribuendo allo sviluppo di varietà più resilienti. Validato su melo, vite, actinidia e patata, il Bioristor è uno strumento chiave per un’agricoltura sostenibile, efficiente e tecnologicamente avanzata”.
nicola.coppede@imem.cnr.it
“Piattaforma automatizzata per il monitoraggio iperspettrale in campo HYPERCROP è un prototipo di sistema robotico progettato per l’acquisizione automatica, continua e ad alta frequenza di dati iperspettrali in campo, in posizioni multiple e predefinite. Sviluppata per supportare il monitoraggio delle colture, studi di fenotipizzazione e la calibrazione/validazione (CAL/VAL) di osservazioni satellitari e modelli predittivi per la stima dei crop traits”, la piattaforma consente di superare i limiti della raccolta manuale dei dati, spesso costosa e discontinua. La struttura è modulare, in alluminio, con rotazione a 360°, motorizzata e alimentata a energia solare. Il sistema integra un PC a scheda singola, un microcontrollore Arduino e un radiometro iperspettrale NoX (370–1650 nm, JB Hyperspectral Devices). Il sensore acquisisce in modo continuo spettri da differenti bersagli in campo, generando serie temporali dettagliate su crescita e stress delle piante”.
mirco.boschetti@irea.cnr.it
“In condizioni reali, HYPERCROP ha monitorato il grano duro per l’intera stagione colturale, dalla fase di accestimento alla maturazione. I dati raccolti vengono elaborati per calcolare riflettanza e indici di vegetazione, utili alla stima di caratteristiche biofisiche delle colture. Grazie all’elevata automazione e flessibilità, HYPERCROP rappresenta una soluzione innovativa per il monitoraggio di precisione, con potenziali applicazioni in contesti operativi, campi sperimentali e studi di lungo periodo”.
alberto.crema@irea.cnr.it
“IRRISAT+ è il primo sistema di consiglio irriguo basato su immagini satellitari sviluppato ed utilizzato già dal 2015 in Regione Campania a scala
aziendale e consortile. Nel corso degli anni, IRRISAT+ ha continuato a evolversi, raggiungendo oggi un’elevata affidabilità con minima richiesta di dati all’utente finale”.
durso@unina.it
“Nell’ambito dello Spoke 3, IRRISAT+ è stato ulteriormente sviluppato e oggi è un sistema interamente basato su cloud computing, con accesso
immediato alle immagini dei satelliti Sentinel-2 di Copernicus, con alta risoluzione spaziale e temporale, e previsioni meteo integrate, facilmente consultabile
grazie ad un’interfaccia semplice e intuitiva. Grazie all’integrazione con i dati di contenuto idrico del suolo rilevati da sensori installati in campo, è possibile
adattare il momento d’intervento irriguo all’effettivo stato idrico del sistema suolo-pianta, aumentando così ulteriormente l’affidabilità di IRRISAT+”.
angeloluigi.aprile@unina.it
“V-Lab è un living lab situato dal Politecnico di Milano e si tratta di un laboratorio per lo sviluppo di soluzioni tecnologiche in ambito di vertical farming: robot per l’esecuzione di procedure di precisione (semina, raccolta ecc.) e monitoraggio realtime dello stato di crescita delle piante”.
simone.cinquemani@polimi.it
“La tecnica di spettroscopia nel vicino infrarosso risolta nel tempo (time-resolved near infrared spectroscopy, TRS) impiega componenti fotonici
innovativi (laser impulsati, rivelatori sensibili al singolo fotone, elettronica di conteggio e temporizzazione con risoluzione al picosecondo) per misurare in modo non
distruttivo i parametri ottici (coefficiente di assorbimento, coefficiente di diffusione) della polpa dei frutti nella regione spettrale del rosso e del vicino
infrarosso (600-900 nm) senza essere influenzati dalle caratteristiche della buccia. I parametri ottici così ottenuti possono essere correlati con i parametri
chimici (es., contenuto di clorofilla e acqua) e strutturali (es., consistenza) dei frutti che concorrono a definire i parametri di qualità dei frutti stessi. La tecnica TRS può
trovare impiego presso centri di ricerca, aziende e cooperative agricole come strumento per la caratterizzazione ottica non distruttiva dei frutti sia alla raccolta (per la definizione del periodo ottimale di raccolta e la successiva individuazione di classi di qualità) sia durante il periodo di conservazione postraccolta (per l’identificazione di eventuali difetti interni). Lo strumento TRS utilizzato è un prototipo inizialmente progettato e realizzato dal Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano e dall’Istituto di Fotonica e Nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche che verrà commercializzato dalla spin-off PIONIRS S.r.l.”
alessandro.torricelli@polimi.it
“L’attività di ricerca ha portato allo sviluppo di un framework modulare hardware e software per sistemi multi-drone, orientato ad applicazioni di
agricoltura di precisione. La componente hardware comprende una flotta di droni multirotore e una stazione di controllo a terra, connessi tramite una rete
Wi-Fi mesh che consente comunicazioni affidabili e scalabili tra i nodi.”
Aerospace system and control laboratory
davide.invernizzi@polimi.it
“Il framework Multi-drone supporta la pianificazione, il coordinamento e l’esecuzione autonoma di missioni di monitoraggio”.
Aerospace system and control laboratory
luca.bascetta@polimi.it
“A supporto dello sviluppo del sistema Multi-drone è stato realizzato un ambiente simulato Software-in-the-Loop (SITL), che permette di testare e validare algoritmi e funzionalità in scenari realistici prima dell’implementazione su campo. Il sistema è stato testato e validato in condizioni operative reali mediante una missione di monitoraggio agricolo”.
Aerospace system and control laboratory
roberto.rubinacci@polimi.it
“Si tratta di uno dei living lab dell’Università di Perugia dove vengono testate diverse tecnologie per il monitoraggio dello stato idrico delle colture”.
lorenzo.covarelli@unipg.it
“Si tratta di uno dei living lab dell’Università di Perugia dove vengono testate diverse tecnologie per il monitoraggio dello stato idrico delle colture”.
emilio.balducci@unipg.it
“La Drone Solution in Agriculture di Telespazio è basata sull’evoluzione di T-DROMES®, una piattaforma avanzata progettata per pianificare, programmare, eseguire e gestire missioni con droni in modalità automatica, seguendo piani di volo predefiniti. Questa soluzione ha consentito l’acquisizione di immagini fondamentali per il monitoraggio dello stato delle colture, supportando così l’agricoltura di precisione tramite soluzioni di smart farming”.
giovanna.scardapane@telespazio.com
“Agritech ARIA (Agritech Ricerca Innovazione Ambiente) è uno dei living lab dell’Università di Catania e si sviluppa su due sedi operative presso l’Azienda Agraria Sperimentale di Primosole (Catania) ed i Giardini di Villa Fago (Giarre, Catania), dove sono stati installati sensori e capannine meteorologiche per il monitoraggio di impianti agrumicoli e olivicoli grazie alla collaborazione con i partner Vitistechnology e Lualtek”.
giuseppe.timpanaro@unict.it
“I materiali testati hanno dimostrato di avere caratteristiche idrauliche (porosità e conducibilità idraulica) idonee per essere impiegati nei sistemi di fitodepurazione, con variazioni trascurabili dopo un anno di funzionamento. Le analisi per valutare la capacità dei substrati di ridurre la concentrazione di diversi inquinanti nelle acque reflue (efficienza di rimozione) hanno evidenziato prestazioni di trattamento molto elevate per la rimozione della sostanza organica (COD >60%), dell’azoto totale (>40%) e la riduzione di microorganismi patogeni quali E. coli (fino a 4 log10 CFU 100 mL-1). L’utilizzo di prodotti di scarto quale substrato per gli impianti di fitodepurazione, oltre a contribuire a risolvere i problemi di smaltimento, eviterebbe di prelevare materiali naturali dalle cave e di conseguenza mantenere inalterato il territorio e risparmiare sui costi di realizzazione”.
giuseppe.cirelli@unict.it
“Parma Agrifuture lab è un living lab situato presso il Campus Universitario di Parma ed è composto da divere strutture come serre e aziende agricole dimostrative dove vengono testate tecnologie innovative per il monitoraggio delle colture e dell’ambiente e per il controllo dell’utilizzo delle risorse”.
davide.menozzi@unipr.it
“Il sistema realizza le seguenti funzionalità:
stefano.caselli@unipr.it
“Nell’azienda sperimentale cerealicolo-zootecnica dell’Università di Milano a Landriano (PV) è stata allestita nel 2023 una prova sperimentale per confrontare l’effetto di 3 trattamenti di gestione del suolo sull’emissione di gas serra (CO2, N2O, CH4) e su variabili legate al bilancio dell’N e del C. I dati raccolti, comprendenti umidità e temperatura del suolo, produzione, fenologia, hanno permesso la validazione del modello di simulazione del sistema colturale ARMOSA. Il modello, precedentemente calibrato su un ampio dataset di dati raccolti in contesti pedoclimatici e di gestione analoghi, è pronto per essere utilizzato come strumento di quantificazione delle emissioni e del bilancio di N e C in analisi di scenario.”
alessia.perego@unimi.it
“IdragraWEB è una piattaforma che permette di esplorare diversi scenari d’uso della risorsa idrica in agricoltura valutando diverse combinazioni di metodi irrigui, tipologie di colture e dati meteorologici, sia storici sia frutto di scenari climatici. La piattaforma si rivolge quindi ad agronomi, imprenditori agricoli e tecnici dei consorzi di irrigazione che desiderano ottimizzare l’uso dell’acqua nelle produzioni agricole e vogliono valutare eventuali modifiche dei sistemi attuali di gestione della risorsa idrica. IdragraWEB si basa sul modello agro-idrologico IdrAgra (www.idragra.unimi.it), utilizzato per stimare il fabbisogno irriguo delle colture. Dall’interfaccia, l’utente ha la possibilità di inserire informazioni sui metodi irrigui e sulle colture specifiche dell’area di studio; il sistema, invece, mette a disposizione i dati pre-elaborati riguardanti la tipologia di suolo e le variabili agrometeorologiche. Per ogni scenario analizzato, IdragraWEB offre la possibilità di visualizzare i risultati tramite statistiche dettagliate e report tecnici, supportando così una gestione più efficiente e consapevole della risorsa idrica in agricoltura”.
claudio.gandolfi@unimi.it
“Al living lab testiamo soluzioni integrate per il monitoraggio, l’analisi e la gestione dell’irrigazione in agricoltura, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse idriche. Le attività includono il monitoraggio continuo delle principali variabili agroidrologiche e la misura dei volumi irrigui utilizzati, utili per conoscere i fabbisogni reali e valutare le pratiche in atto. Attraverso l’analisi delle proprietà idrauliche dei suoli, svolta con tecniche tradizionali e geofisiche, è possibile caratterizzare il comportamento dei terreni in relazione all’acqua. Sviluppiamo e utilizziamo Sistemi di Supporto alle Decisioni (DSS) per la pianificazione degli adacquamenti, basati su dati meteorologici, misure di campo e modellistica”.
daniele.masseroni@unimi.it
“A Irrilab implementiamo inoltre sistemi per l’automazione e il controllo degli adacquamenti, con l’obiettivo di semplificare la gestione e ridurre gli sprechi. Definiamo protocolli tecnici per migliorare l’efficienza dei metodi irrigui, adattandoli alle condizioni specifiche dei suoli e delle colture. Utilizziamo immagini telerilevate e misure a terra per monitorare lo stato idrico delle colture e supportare le decisioni in tempo reale. Infine, ci occupiamo della calibrazione e validazione di modelli agro-idrologici, strumenti utili per la gestione a scala aziendale e per la pianificazione a scala territoriale. Le nostre attività mirano a fornire strumenti pratici e affidabili per una gestione più consapevole ed efficiente dell’irrigazione”.
arianna.facchi@unimi.it
“Il sistema di allevamento tipico della vite per uva da tavola in Puglia è il tendone, la cui caratteristica principale è la disposizione della chioma su un piano orizzontale continuo, sostenuta da una griglia di fili d’acciaio posta a 1.7-1.8 m dal suolo. Il rover realizzato nell’ambito del progetto Agritech è particolarmente adatto per questo contesto e supporta l’agricoltore nell’analisi della presenza di eventuali condizioni di stress, permettendo interventi tempestivi”.
giovanni.popeo@uniba.it
“Nell’ambito dello Spoke 3 del Progetto Agritech, è stato progettato, assemblato e messo a punto un prototipo di rover a guida autonoma multifunzione per lo
svolgimento di attività di monitoraggio in vigneti a tendone pugliesi. Il prototipo è in grado di attraversare gli interfilari seguendo un percorso prestabilito, al fine di
valutare la vegetazione, la fruttificazione e le caratteristiche del suolo”.
alessia.farella@uniba.it
“Acqua Campus rappresenta uno dei living lab pilota del progetto Agriliv Network. In tale ambito verranno sviluppati protocolli per l’acquisizione dei relativi allo stato idrico del suolo e per la sua assimilazione all’interno del bilancio idrico di Irriframe. I dati raccolti andranno ad alimentare la piattaforma geospaziale Agriliv Network.
chiari@consorziocer.it
“Irriframe è il servizio irrigazione realizzato dal CER, a disposizione di tutte le aziende agricole dell’Emilia Romagna. E’ un servizio gratuito che fornisce consigli irrigui sul momento di intervento e sui volumi da impiegare per ottenere un prodotto di qualità risparmiando risorse idriche. Si basa sul metodo del Bilancio Idrico che viene calcolato ogni giorno con:
Link
gentile@consorziocer.it
“Acquacampus è il living lab del Consorzio di Bonifica di secondo grado per il Canale emiliano Romagnolo (Cer). Qui vengono testate diverse tecnologie e strategie innovative di gestione fertirrigua per ottimizzare l’uso delle risorsa idrica, riducendo i consumi ma senza impattare sulla produttività delle colture”.
Link
solimando@consorziocer.it
“I DSS di Horta sono servizi di consulenza digitale volti a supportare tecnici ed agricoltori nell’ottimizzazione delle scelte di gestione agronomica delle colture in chiave 4.0 e sostenibilità. Il DSS Pomodoro.net interpola informazioni sito-specifiche con dati real-time provenienti da sensori aria-suolo-pianta e stazioni metereologiche. Grazie a modelli matematici meccanicistici, il DSS raccoglie ed elabora i dati producendo avvisi e allerte per le principali fitopatie ed insetti dannosi, oltre che per aspetti agronomici della coltura quali irrigazione e fertilizzazione. L’utilizzo del DSS Pomodoro.net, rispetto alla gestione convenzionale, ha portato ad una riduzione media del 21% dei trattamenti fitosanitari. La gestione supportata dal DSS ha evidenziato, inoltre, una riduzione del 19% dei volumi irrigui con un conseguente aumento dell’efficienza d’uso dell’acqua e della qualità del raccolto: si assiste infatti ad un incremento del 10% del grado brix. I benefici derivanti dall’uso del DSS sono quindi sia ambientali che economici, con un risparmio sui costi ed un incremento della marginalità. Pomodoro.net, assieme ad altri DSS di Horta e al modello Ares-C per la valutazione delle dinamiche del carbonio nel suolo, è utilizzato nei Living Labs Agrestic di Ravenna e Foggia. Pomodoro.net sarà protagonista anche del Living Lab Pomodoro del Progetto AgriLiv Network”.
e.marcello@horta-srl.com
Agrestic Ravenna è un living lab realizzato da Horta presso l’azienda Cà Bosco a Ravenna e ospita prove di confronto fra sistemi colturali a gestione convenzionale (così come è sempre stata fatta dall’azienda) e una gestione innovativa basata sull’inserimento di cover crop e leguminose in rotazione unitamente all’utilizzo dei Dss Horta per la gestione colturale.
m.ruggeri@horta-srl.com
“Agrestic Foggia è un living lab realizzato da Horta presso l’azienda Giannicola Caione a Foggia e ospita prove di confronto fra sistemi colturali a gestione convenzionale (così come è sempre stata fatta dall’azienda) e una gestione innovativa basata sull’inserimento di cover crop e leguminose in rotazione unitamente all’utilizzo dei Dss Horta per la gestione colturale”.
g.giuntoli@horta-srl.com
“I campi prova del living lab Agrestic Ravenna ospitano una rotazione colturale di grano duro, pomodoro, mais e soia. La strategia di gestione colturale innovativa, rispetto a quella convenzionale, prevede l’utilizzo di una leguminosa in sostituzione a una coltura estensiva, l’utilizzo di una cover crop (per es. erba medica) e l’uso di un Dss. Questa gestione permette di ottimizzare gli input pur preservando la produttività, di ridurre le emissioni di gas serra e di aumentare lo stoccaggio di carbonio nel suolo”.
b.volta@horta-srl.com
“Le mappe di carbonio organico nel suolo (SOC) sono strumenti estremamente utili in agricoltura, gestione ambientale e pianificazione territoriale. I principali benefici derivanti dalla loro adozione sono:
-Gestione sostenibile del suolo: permettono di individuare le aree con basso contenuto di carbonio, prioritarie per pratiche di miglioramento (es. rotazioni, cover crops, compost). Aiutano a mantenere o aumentare la fertilità del suolo.
-Mitigazione dei cambiamenti climatici: il carbonio organico del suolo è un importante serbatoio di carbonio. Conoscere la sua distribuzione consente di pianificare azioni di sequestro (carbon farming), contribuendo alla riduzione della CO₂ atmosferica.
-Ottimizzazione della produttività agricola: il SOC è strettamente legato alla struttura del suolo, alla capacità di trattenere acqua e nutrienti. Mappe SOC aiutano a tarare fertilizzazioni e irrigazioni di precisione.
-Supporto alla rendicontazione e certificazioni ambientali: sempre più filiere richiedono dati sul bilancio del carbonio. Le mappe SOC forniscono una base oggettiva per monitorare i crediti di carbonio e aderire a schemi di certificazione.
-Riduzione dei rischi di degrado e desertificazione: consentono di identificare aree vulnerabili alla perdita di sostanza organica, favorendo interventi mirati per la conservazione del suolo.
Le mappe di SOC offrono una base quantitativa e spazialmente esplicita su cui costruire strategie di gestione del suolo più efficienti, resilienti e climaticamente intelligenti, con benefici economici, ambientali e sociali“.
r.aurigemma@eurosoftsrl.eu
“Abbiamo contribuito allo sviluppo di una piattaforma tecnologica integrata che amplifica l’impatto dei Living Labs del Centro Nazionale Agritech, combinando osservazione satellitare, intelligenza artificiale e sensori IoT. La piattaforma include un geoportale per la gestione di dati spaziali che facilita la comunicazione e coordinazione tra stakeholder del settore agricolo e agro-industriale. Attraverso la nostra expertise in analisi geospaziale avanzata, integriamo dati satellitari e terrestri per applicazioni come mappatura del carbonio organico del suolo, monitoraggio dell’uso del territorio e valutazione dei fabbisogni irrigui, accelerando l’adozione di tecnologie innovative per un’agricoltura sostenibile. L’adozione offre numerosi vantaggi concreti: consente agli agricoltori di prendere decisioni informate basate su dati satellitari e sensori IoT in tempo reale, ottimizzando l’uso delle risorse idriche e riducendo i costi operativi. La piattaforma facilita il monitoraggio del carbonio organico del suolo e delle riserve di carbonio, supportando pratiche agricole sostenibili e la compliance con normative ambientali. Inoltre, migliora la comunicazione e coordinazione tra tutti gli stakeholder del settore agricolo attraverso il geoportale integrato, accelerando l’adozione di tecnologie innovative. I benefici includono maggiore produttività, riduzione dell’impatto ambientale, accesso semplificato a tecnologie avanzate e supporto nella transizione verso un’agricoltura più sostenibile e digitalmente integrata.RiprovaClaude può commettere errori. Verifica sempre le risposte con attenzione“.
andrea.montieri@latitudo40.com
“I modelli di simulazione e di controllo avanzato (digital twin) delle reti di irrigazione permettono di ottimizzazare la gestione della risorsa idrica“.
federico.solari@unipr.it