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Referenti dei living lab, imprenditori agricoli e ricercatori promotori di tecnologie per l’agricoltura
“Irrisat è un sistema di consiglio irriguo basato su immagini satellitari. Fornisce una programmazione efficiente dei volumi e dei tempi di irrigazione in modo da garantire il minimo consumo di acqua a parità di produzione”. I vantaggi del sistema sono: informazioni meteo aggiornate; riduzione degli sprechi d’acqua e di energia; ottimizzazione della produzione e del lavoro; monitoraggio in tempo reale dello sviluppo delle colture”.
carlo.demichele@ariespace.com
“Da sempre in azienda impieghiamo le tecnologie perchè crediamo che siano essenziali in agricoltura. Irrisat è una tecnologia satellitare a portata di mano che permette di monitorare costantemente e in maniera semplice l’efficienza degli interventi irrigui, sia in termini di riduzione dei volumi di acqua utilizzata sia in termini di riduzione dei costi di coltivazione del mais”.
“Moondino è un robot agricolo a guida autonoma per il diserbo meccanico. Grazie al progetto Agromatech, il robot oggi è dotato di sensori posteriori e anteriori che permettono di mappare le caratteristiche del suolo durante il diserbo per raccogliere dati più precisi e fornire informazioni utili all’agricoltore anche nelle fasi di irrigazione, fertilizzazione e concimazione. In particolare i sensori posteriori consentono la rivelazione simultanea della conducibilità elettrica e della riflettanza, mentre quelli anteriori misurano il vigore vegetativo delle piante”.
tecnici@arvatec.it
“Il sensore accoppiato al trattore New Holland (gruppo CNHi) consente di mappare il vigore vegetativo di colture a filare, che consente di quantificare e rappresentare efficacemente la variabilità all’interno degli appezzamenti monitorati. Il monitoraggio si basa su due sensori ottici RGB (uno per lato) e due sensori ad Ultrasuoni (uno per lato), accoppiati a uno specifico algoritmo per la stima del vigore vegetativo. A ogni dato registrato viene associata una coordinata geografica tramite un sistema GNSS integrato nel sensore. Il sistema è inoltre in grado di comandare attrezzature VRT (Variable Rate Technology) quali spandiconcime, atomizzatori e macchine raccoglitrici, sia sulla base di mappe precedentemente prodotte, sia in tempo reale (“on-the-go”), ovvero con lettura dei dati da parte del sensore e simultaneo utilizzo dell’attrezzatura VRT“.
silvanaandrea.civiletto@cnh.com
“Vaimee si occupa di fornire soluzioni digitali per l’agricoltura. Tra queste c’è Agritwix, un tool educativo pensato per insegnare agli studenti le tecniche di irrigazione di precisione. Si tratta di un visore per la realtà aumentata che permette di immergersi in un ambiente di coltivazione artificiale ma realistico, dove lo studente deve scegliere la quantità di acqua da dare alle piante ogni giorno. Al termine della prova gli studenti ricevono un punteggio tanto più alto quanto più si sono avvicinati a soddisfare il reale fabbisogno delle piante”.
luca.roffia@vaimee.com
“Il sistema di allevamento tipico della vite per uva da tavola in Puglia è il tendone, la cui caratteristica principale è la disposizione della chioma
su un piano orizzontale continuo, sostenuta da una griglia di fili d’acciaio posta a 1.7-1.8 m dal suolo. Nell’ambito dello Spoke 3 del Progetto Agritech, è stato progettato, assemblato e messo a punto un prototipo di rover cingolato a guida autonoma multifunzione per lo svolgimento di attività di monitoraggio in vigneti a tendone pugliesi”.
gerardo.betro@gmail.com
“Il rover realizzato si inserisce nell’attuale contesto di agricoltura di precisione sostenibile, in quanto supporta l’agricoltore nell’analisi della presenza di eventuali condizioni di stress, permettendo interventi tempestivi. L’uso delle tecnologie 5.0 è un futuro obbligato per l’agricoltura e i percorsi formativi universitari devono preparare i nuovi agricoltori e tecnici all’utilizzo di questi strumenti”
simone.pascuzzi@uniba.it
“Il prototipo è in grado di attraversare gli interfilari seguendo un percorso prestabilito, al fine di valutare la vegetazione, la fruttificazione e le caratteristiche del suolo. La valutazione di indici vegetativi è eseguita mediante l’elaborazione di immagini acquisite da una camera integrata multispettrale, pancromatica e termica. La valutazione delle caratteristiche del suolo avviene in tempo reale utilizzando i dati acquisiti da uno spettrometro a raggi gamma in grado di misurare la concentrazione di radionuclidi presenti nel suolo e/o da un elettromagnetometro montato su un supporto realizzato ad hoc, trainato dal rover”.
francesco.paciolla@uniba.it
“Irritec si occupa da sempre di innovazioni per l’irrigazione e sta lavorando su 3 grandi assi di ricerca: la gestione delle acque reflue e depurate per permettere agli agricoltori di poter utilizzare una risorsa che sennò andrebbe dispersa, in parallelo stiamo sviluppando nuovi sistemi si supporto alle decisioni per aiutare l’agricoltore a individuare il punto ottimale per l’irrigazione, l’ultimo aspetto di ricerca è sui materiali innovativi che permettono un’economia circolare tramite l’utilizzo di materiali riciclati e compostabili e materie prime innovative”.
loris.franco@irritec.com
“Insieme al team di sviluppo dell’Università di Parma abbiamo sviluppato nodi sensoriali intelligenti che, applicati in prossimità delle piante di pomodoro, raccolgono dati sull’umidità del terreno. Queste informazioni vengono trasmesse a una dashboard dove, insieme ad altri dati satellitari, è possibile verificare l’andamento del contenuto idrico”
nicolo.thei@unipr.it
“Una delle sfide che stiamo portando avanti è quella di applicare nuovi sistemi intelligenti ai nodi sensoriali che possono apprendere in maniera dinamica le funzioni del terreno e correggere automaticamente la calibrazione dei sensori”
nicola.rozzi2@studenti.unipr.it
“Il Bioristor è un biosensore innovativo basato su un transistor elettrochimico organico (Oect), composto da un canale e un gate realizzati con fili tessili funzionalizzati con Pedot:Pss. Impiantabile direttamente nel fusto delle piante, consente il monitoraggio in tempo reale dei processi fisiologici lungo l’intero ciclo di crescita e sviluppo. Il sensore rileva la concentrazione di ioni positivi presenti nella linfa, permettendo di individuare precocemente segnali di stress idrico, come la chiusura stomatica, la riduzione della fotosintesi e la compartimentalizzazione ionica. In applicazioni in campo aperto, come su colture di pomodoro, ha evidenziato un potenziale risparmio idrico fino al 40%. Ha inoltre mostrato una forte correlazione con indici vegetativi comunemente utilizzati e con lo stress idrico, risultando particolarmente utile per attività di fenotipizzazione. Sulla base dei dati raccolti dal sensore è stato sviluppato un sistema di supporto alle decisioni (Dss) in grado di fornire indicazioni irrigue basate sulle reali necessità fisiologiche della pianta. Le sue applicazioni spaziano dall’agricoltura di precisione alla selezione varietale. Fornisce dati continui su stress abiotici, come siccità e salinità, contribuendo allo sviluppo di varietà più resilienti. Validato su melo, vite, actinidia e patata, il Bioristor è uno strumento chiave per un’agricoltura sostenibile, efficiente e tecnologicamente avanzata”.
“La tecnologia Dedalo nasce dal gruppo di ricerca di ingegneria dell’automazione guidata dal Prof. Lorenzo Marconi dell’Università di Bologna, per operare in ambiente GPS-denied. Un punto di forza distintivo della tecnologia dedalo è il sistema di navigazione autonomo basato su sensore Lidar. Questa tecnologia, partendo dall’analisi della nuvola di punti, permette di identificare il filare destro e sinistro, garantendo un’operatività efficiente e precisa anche in ambienti privi di copertura Gps. Dalla ricerca è scaturito lo spin-off universitario FieldRobotics che ha messo a disposizione il rover “Hammerhead”. Lo Spin-off collabora a stretto contatto con il gruppo di ricerca in ecofisiologia degli alberi da frutto del Prof. Luca Corelli, con il quale la tecnologia viene continuamente testata e migliorata nel dominio del monitoraggio della chioma. Ad oggi, Dedalo permette di effettuare stime delle produzioni frutticole, prevedendo dimensione e colore del frutto, nonché la produzione attesa”.
dario.mengoli2@unibo.it
“Abbiamo progettato questo robot per la raccolta autonoma di frutti di pomodoro con il progetto Rimlab dell’Università di Parma, il robot in una prima fase effettua una ricostruzione dello scenario circostante per pianificare delle traiettorie che non vadano a creare delle collisioni con l’ambiente. Mano a mano che il robot si muove effettua delle scansioni nel suo circondario per continuare ad evitare ostacoli mentre si avvicina alla fase di raccolta.
Il robot utilizza diverse informazioni sensoriali ottenute dalla telecamera sia per individuare dove sono i pomodori sia per pianificare la traiettoria da attuare per raccoglierli. Tramite un algoritmo di intelligenza artificiale è possibile individuare la detection dei pomodori sulla pianta”.
rimlab.ce.unipr.it
“La piattaforma integra una base robotica mobile equipaggiata con sensori di navigazione come Lidar, telecamere ottiche, di profondità e multispettrali ed un manipolatore dotato di manipolatore e soft gripper in grado di raccogliere frutti senza danneggiarli. Il sistema realizza le seguenti funzionalità:
dario.lodirizzini@unipr.it
“Il sistema di monitoraggio e irrigazione prescrittiva Smarter, permette di gestire l’irrigazione di frutteti utilizzando una griglia di sensori potenziometrici (es. gessetti di Bouyoucos). L’utilizzo di una griglia di sensori consente di ottenere un profilo bidimensionale che indica il contenuto idrico e come questo è distribuito all’interno della porzione di suolo monitorata. Tramite tecniche di intelligenza artificiale il profilo viene raffinato stimando la quantità d’acqua presente nei punti non campionati restituendo l’immagine dell’umidità del sottosuolo monitorato”.
alex.baiardi2@unibo.it
“Partendo dal monitoraggio del terreno il sistema prescrittivo permette a un agronomo di selezionare, ed eventualmente aggiornare, il profilo ideale di umidità da mantenere. Fissata la frequenza di irrigazione, Smarter compara il profilo di umidità attuale del terreno con quello ideale, determinando, in modo intelligente, la minima quantità d’acqua necessaria per raggiungerlo. Nel fare ciò si tengono in considerazione le reazioni del terreno alle irrigazioni precedenti. L’adozione di un sistema Smarter determina i seguenti vantaggi: a) risparmio idrico (fino al 40% nelle nostre
sperimentazioni); b) indipendenza dalle caratteristiche pedologiche del terreno; c) aumento della qualità del raccolto grazie a una irrigazione ottimale; d) capacità di adattare l’irrigazione in base ai fenomeni atmosferici e ad attività programmate (es. fertirrigazione)”.
maurizio.quartieri@unibo.it
“Si tratta di materiali innovativi da utilizzare cme substrato per i sistemi di fitodepurazione per il trattamento decentralizzato delle acque reflue domestiche. In un impianto di fitodepurazione a scala laboratoriale e in un altro a scala pilota, sono stati testati i seguenti materiali: due granulometrie di depositi piroclastici del vulcano Etna (1-2 mm e > 4 mm); un materiale sintetico basato su cenere vulcanica, un materiale di scarto proveniente da attività di costruzione e demolizione di edifici e scarti di vetro. I materiali testati hanno dimostrato di avere caratteristiche idrauliche (porosità e conducibilità idraulica) idonee per essere impiegati nei sistemi di fitodepurazione, con variazioni trascurabili dopo un anno di funzionamento. Le analisi per valutare la capacità dei substrati di ridurre la concentrazione di diversi inquinanti nelle acque reflue (efficienza di rimozione) hanno evidenziato prestazioni di trattamento molto elevate per la rimozione della sostanza organica (COD >60%), dell’azoto totale (>40%) e la riduzione di microorganismi patogeni quali E. coli (fino a 4 log10 CFU 100 mL-1). L’utilizzo di prodotti di scarto quale substrato per gli impianti di fitodepurazione, oltre a contribuire a risolvere i problemi di smaltimento, eviterebbe di prelevare materiali naturali dalle cave e di conseguenza mantenere inalterato il territorio e risparmiare sui costi di realizzazione.
alessia.marzo@unict.it
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