Pomodoro: acqua e azoto sotto controllo con i sensori

Il terzo webinar di Agriliv Network ha illustrato le principali innovazioni tecnologiche per il monitoraggio dello stato idrico e dell’azoto nel pomodoro da industria e le strategie per una corretta gestione della fertilizzazione e dell’irrigazione che minimizzi i rischi ambientali senza comprometterne la resa. Nello specifico Beatrice Falcinelli e Grazia Tosi, ricercatrici dell’Università di Perugia, hanno riportato i risutati della sperimentazione condotta in ambito Agritech a Field Lab (Unipg) a Papiano (Marsciano, Perugia)

Il pomodoro è una coltura chiave per molte regioni agricole, grazie alla sua elevata produttività e alla versatilità nei processi di trasformazione industriale ed è una delle colture più diffuse al mondo. Si tratta però di una coltura a crescita rapida, con esigenze idriche elevate (circa 5.000-7.000 m3/ha) ma anche nutrizionali, specialmente per quanto riguarda l’azoto. Per tenere monitorati i consumi idrici e i problemi di lisciviazione dell’azoto il supporto dei sensori è fondamentale in quanto permettono di stimare il reale fabbisogno della coltura evitando inutili eccessi.

Nel Field Lab (Unipg) sono stati testati 2 livelli di irrigazione (100 % e 60 % ETc) e 3 dosi di fertilizzazione azotata (0, 100, 200 kg N ha-1).

Per quanto riguarda la nutrizione, nell’ambito del progetto Agritech è stata valutata l’accuratezza dei diversi metodi di monitoraggio dello stato nutrizionale azotato del pomodoro.

Nello specifico sono stati testati diversi strumenti: il Petiole-sap test (per l’analisi della linfa fogliare), lo Spad (un misuratore di clorofilla) e il Crop-scan (un sensore di riflettanza). Si tratta di strumenti portatili, rapidi e user friendly che si sono dimostrati adatti al monitoraggio delle stato nutrizionale del pomodoro.

Per saperne di più scarica la presentazione e rivedi l’intervento di Beatrice Falcinelli, Università di Perugia

Per quanto riguarda la gestione dell’irrigazione, sono stati utilizzati e testati diversi strumenti e metodi per la misurazione dello stato idrico della pianta e del suolo: camera di Scholander, tensiometri, sonde Fdr, sonde Tdr, metodo Best per la caratterizzazione idraulica del suolo. In particolare, le sonde Fdr si sono dimostrate uno strumento semplice e utile per la gestione dell’irrigazione ma con un complesso processo di calibrazione per fornire una misura accurata del contenuto idrico del suolo. Per questa ragione è stata proposta una nuova metodologia di calibrazione dinamica delle sonde che consente di correggere i dati delle sonde in tempo reale, garantendo maggiore accuratezza e affidabilità nella valutazione delle condizioni di stress e del consumo idrico delle colture, senza la necessità di una calibrazione preventiva in laboratorio o in campo.

Per saperne di più scarica la presentazione e rivedi l’intervento di Grazia Tosi, Università di Perugia

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